Di libri — editing — e di perché

Sonia Lombardo
4 min readSep 19, 2021

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Il mio programma di lavoro prevede un giorno in cui mi disconnetto, da tutto e da tutti, infilo i tappi alle orecchie, e leggo gli articoli che ho salvato in cartella DOCUMENTI durante la settimana. Sì, sono una di quelle che legge ancora offline. Mi serve per tenermi aggiornata e per avere nuove idee sui temi da approfondire su Storiacontinua.com.

Dunque, stavo lì a leggere uno dei soliti articoli a tema scrittura e pubblicazione che avevo salvato, di solito provenienti dalla galassia di siti e piattaforme anglosassoni, che trovo sempre i più interessanti, infatti ho avuto come un’illuminazione… Eh addirittura, starai pensando. Ma è stato proprio così: il pezzo era una riflessione sul perché si scrive e in particolare perché si scrive un libro, perché si decide “questa è l’idea da cui voglio lasciarmi ispirare”. L’autrice dell’articolo fa riferimento a un certo Simon Sinek, che devo ammettere non conoscevo; a quanto pare è uno che vende una montagna di libri, alla cui cima svetta il titolo Start With the Why, “Partire dal Perché”.

Insomma, questo Sinek sostiene che le persone non comprano ciò che fai ma il perché lo fai. Ecco, questa frase ha modificato la mia prospettiva su ciò che stavo leggendo, non mi sono chiesta più come potesse essere utile per gli scrittori, invece ho iniziato a chiedermi perché io faccio quello che faccio.

Il Mestiere dell’Editor

Ho iniziato nel 2014, per un’agenzia letteraria che ahimè non esiste più. È un fenomeno molto comune, molte delle realtà attive sul Web nei primi anni Duemila sono poi sparite dalla circolazione. Io ho resistito. Perché?

Prima di decidere di essere un’editor sono stata molte altre cose: giornalista per un quotidiano locale, blogger, seo copywriter (o copriwater come direbbe qualcuno, giustamente dico io, visto che ho odiato farlo come lavoro); prima ancora ho lavorato in un call-center e in un’altra vita ho gestito anche un bar. Ma solo quando mi sono trovata davanti un testo da rivedere e correggere, a un libro che in qualche modo dovevo far funzionare, mi sono detta “questo è quello che fa per me, quello che so fare e mi viene naturale”.

Da un lato, dopo tutti questi anni, non riesco più a leggere niente senza farne la revisione nella mia testa, dall’altro è impagabile la soddisfazione di riuscire a individuare l’ordine giusto in cui vanno rimessi i pezzi di una narrazione.

Basta questo per convincere un autore ad affidarti il suo libro? Basta affermare “è quello che so fare”, quando a un colloquio ti chiedono perché vuoi fare l’editor nella nostra casa editrice?

No, non basta. La mancanza di una risposta vera e profonda, lo ammetto, è stata una mia lacuna almeno fino a quando non ho letto quell’articolo. Mi sono detta, quante volte avrai chiesto a un aspirante perché ha deciso di scrivere un certo libro, ma tu perché hai deciso di fare l’editor?

La prima immagine che mi è saltata in mente è stata quella di Michelangelo; non per essere presuntuosa, è solo che la sua idea della scultura può facilmente rapportarsi al lavoro di editing: l’immagine è già lì, dentro al blocco di marmo, basta soltanto liberarla. Che bellezza!

Mi piace l’idea che il mio lavoro si possa spiegare con tanta poesia.

Cambiare il mondo, una frase alla volta

Credo davvero che i libri possano cambiare il mondo o che almeno possano cambiarlo per una persona alla volta. Di esempi ne è piena la storia della letteratura e io stessa posso nominarne diversi di titoli che mi hanno cambiata o hanno cambiato la mia visione del mondo: c’è stato un prima e dopo Le Età di Lulù, On the Road, Castelli di Rabbia, un prima e dopo Il Barone Rampante, Il Giovane Holden, un devastante dopo Infinite Jest… E per te, quali sono i libri che hanno fatto la differenza?

Scommetto che anche tu puoi farne un elenco, in base all’età, all’esperienza, al contesto. A volte non è neanche tanto la storia a colpirci in modo particolare, ma il modo in cui è raccontata, un linguaggio che sembra suonare con le tue corde. Certi libri ti svelano ciò che prima non riuscivi a vedere, ti danno accesso a un nuovo livello di consapevolezza che rimodella la tua visione del mondo e poi indietro non si può più tornare.

È un dannato super potere quello dei libri.

Ed è il motivo per cui faccio l’editor, per l’idea (questa sì, forse un po’ presuntuosa, se vuoi vederla così) di aiutare uno scrittore a cesellare quella frase esatta, quel messaggio che in un determinato momento può dare la svolta alla vita di un lettore, ricaricarlo nello spirito.

In conclusione

Non posso esimermi dallo spiegare anche perché ho scritto un post così personale, forse per la prima volta da quando ho iniziato a scrivere online.

Be’, perché voglio farti sapere, sì proprio a te che magari hai un’idea ma non sai se valga la pena farne un libro o il libro lo hai già scritto ma non sai se è abbastanza buono per essere pubblicato, questo è ciò che puoi aspettarti lavorando con me: scavare più a fondo nella tua scrittura, spogliarla di tutto il superfluo per trovare l’opera che sta lì, sotto tutte le domande alle quali non si è ancora disposti a rispondere.

Se accetti la sfida, mi trovi su Storiacontinua.com

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